“L’esattore” di Petros Markaris
Di Sergio Calzolaio
Atene. Maggio 2011. Qualcuno avvisa pacatamente evasori fiscali che se non pagano li uccide. Con due lo fa davvero, qualcun altro versa il dovuto allo Stato. Poi chiede una meritata provvigione, i Servizi cercano di gabbarlo, allora ammazza un paio di “favoriti” del sistema. E diventa una sorta di eroe nazionale.
Eppure l’antiquato, goffo, mite, coriaceo commissario Kostas Charitos deve proprio cercare di arrestarlo. Con meno lavoro causa il triste susseguirsi solo di disperati suicidi per la crisi e le strade intasate per scioperi e manifestazioni, nonostante la figlia Caterina voglia partire per l’Africa e il vocabolario Dimitrakos non gli dia il solito aiuto, troverà il modo per farsi finalmente promuovere. Fortuna che ha Zisis e Mània! Talora si fa un po’ il verso per le strade dell’Acropoli, tuttavia è sempre un grande (con una trama geniale) il pluri-premiato mitico 75enne Petros Markaris (“L’esattore”, Bompiani 2012, pag. 343 euro 18,50; orig. 2012, trad. Andrea di Gregorio), in prima al presente, colma di pietas senza enfasi.
Segnalo il menu di Ai-stratis a pag. 278. Ghemistà (pomodori e peperoni ripieni) e silenzi.