Per un’antropologia della decrescita

Ottobre 2011 – Aprile 2012

1. Un gruppo aperto per promuovere e sensibilizzare

Dal 19 al 23 settembre 2012 si svolgerà a Venezia la III “Conferenza Internazionale su Decrescita, Sostenibilità Ecologica ed Equità Sociale”. Si tratta di un importante appuntamento che vede la partecipazione di numerose realtà associative, provenienti da tutto il mondo e che sono concretamente impegnate a contrastare la pericolosa deriva di spreco consumistico in cui viviamo.

Alcune delle associazioni e dei soggetti che da Roma hanno aderito alla Conferenza di Venezia hanno cominciato a riunirsi dal mese di aprile del 2011 per individuare un percorso di riflessione e di approfondimento capace di dare un contributo originale alla Conferenza, aumentandone il più possibile l’impatto comunicativo nella realtà associativa e universitaria romana. Il Gruppo Romano si è dato tre linee di intervento:

  • costruire un percorso seminariale che ha come interlocutori gli studenti e i neo-laureati dell’Università di Roma “Sapienza” incentrato sui temi della crisi economica, della decrescita e delle contraddizioni dello sviluppo in Africa;
  • costruire un sito web per chiamare a raccolta e promuovere la partecipazione alla conferenza del mondo dell’associazionismo e del volontariato romano;
  • costruire un intervento a carattere divulgativo nelle scuole medie romane.

L’idea che è stata proposta per promuovere la partecipazione alla Conferenza è incentrata sull’esigenza di promuovere una vera e propria “antropologia della decrescita” che prende le mosse da una suggestione: per contrastare la deriva consumistica in cui è avvitata la società moderna occorre promuovere un cambiamento antropologico che riguardi i modelli di comportamento e lo stile di vita di quel particolare animale sociale che è l’uomo.

Per arrivare a questo cambiamento è necessario riflettere su come ciò che è risultato prevalente nel percorso di evoluzione dell’homo sapiens, l’antropologia della crescita, lo abbia effettivamente forgiato, anche a scapito di altri possibili percorsi. Quello che il gruppo si propone è un lavoro di lunga durata, che abbia come primo obiettivo la partecipazione alla Conferenza di Venezia, ma che si ripromette di farlo con prodotti (pubblicazioni, sito web, materiali divulgativi per le scuole, etc…) che sono destinati a durare nel tempo e dei quali si propone l’utilizzo al mondo della scuola e dell’Università, nonché a quello dell’associazionismo e del volontariato.

2. Un percorso di riflessione critica

Un primo livello di riflessione può essere focalizzato su ciò che ha forgiato, dal punto di vista culturale e sociale, l’“homo sapiens“, predisposto per l’accumulazione e la crescita. Questo riguarda tutta la sua evoluzione sociale, con le evidenti conseguenze in termini biologici e fisici.

Il passaggio alle economie dell’accumulo è sicuramente uno snodo cruciale. Ci sono società della crescita dell’epoca antica che possono essere re-indagate. Ci sono poi le società dell’era moderna e contemporanea. Su queste si potrebbe provare a ripercorrere alcune linee di pensiero essenziali. Per esempio il fordismo, tanto per cominciare, il comportamentismo, l’ergonomia, ma anche certi percorsi di eugenetica.

Punto importante è anche l’evoluzione degenerativa del pensiero socialista, dall’uomo nuovo, allo stacanovismo e ai gulag. Come necessario è analizzare le relazioni tra ideologia della crescita e il razzismo, la xenofobia, il superominismo e molto altro ancora. In questo ambito si potrebbe guardare anche alle culture soccombenti che non a caso sovente erano contestatrici dei miti e delle pratiche dello sviluppo. Un secondo livello di riflessione può riguardare le antropologie della crisi, cioè gli anni più vicini a noi. La percezione antropologica altalenante della crisi, nel perdurare irragionevole delle culture dello sviluppo, e nell’autolesionistico perpetuarsi della logica dello spreco.

Si potrebbe analizzare il passaggio dal fordismo al World Global Manifacturing (WGM), attraverso il toyotismo, il modello della specializzazione flessibile, e la competizioni territoriale determinata dall’economia dei costi di transazione (ECT). Le culture dei movimenti conservatori e di destra che, su scala mondiale, ripropongono, in forme anche inedite, xenofobia, differenzialismo, razzismo.

I “comunitarismi “ respingenti. Le critiche alle teoria della modernità e al modello democratico che aspirano a nuove forme di selezione prescrittiva le quali riducono e contraddicono il carattere universale del diritto e della cittadinanza. Il terzo livello di riflessione può essere quello della ricerca sul tema proprio di una possibile antropologia della decrescita. La proposta è quella di muoversi tra interculturalismo e etica del discorso (Habermans), ricercando nelle forme produttive segnate dall’autogestione e dalla responsabilità quegli elementi di un nuovo ordine sociale che è ancora tutto da progettare.

Altrettanto occorre fare per ciò che attiene alle forme del consumo e alle dinamiche del mercato, mettendo l’accento sulle nuove forme di solidarietà e alla forte ripresa di attenzione per il tema dei beni comuni. Si può guardare specificamente all’evoluzione giuridica più recente, e alle riflessione prodotte dai gruppi che si sono maggiormente battuti in difesa della proprietà pubblica dell’acqua, o anche della terra (Terra Madre). Un campo specifico, e che ha una particolare importanza è quello della diversità di genere, su cui sono in campo elaborazioni particolarmente significative.

L’Africa rappresenta, per diversi di noi, un tema di riflessione in cui le problematiche individuate si presentano con particolare evidenza e dirompenza. Per questa ragione si intendono riservare un certo numero di appuntamenti alle contraddizioni delle politiche di sviluppo e cooperazione del continente africano, alle problematiche della crisi alimentare e dell’agricoltura, nonché ai temi della povertà e del microcredito.

Programma del seminario di studi

28 ottobre 2011, ore 11,00-13,00: Aula C 4
Denaro, economia del dono e finanziarizzazione
Relatore: Riccardo Petrella (Universita’ di Ginevra). Discussant: Roberto Musacchio (Altramente).

17 novembre 2011, ore 11,00-13,00: Aula C 4
Il lavoro come questione di senso
Relatore: Mario Tronti (Centro Riforma dello Stato). Discussant: Enzo Nocifora (Università di Roma “Sapienza”).

15 dicembre 2011, ore 11,00-13,00: Aula C 4
L’economia del Noi
Relatrice: Roberta Carlini (Sbilanciamoci, In genere). Discussant: Patrizia Sentinelli (Altra Mente)

13 gennaio 2012, ore 11,00-13,00: Aula C 4
Agricoltura e sviluppo umano in Africa Subsahariana
Relatore: Pasquale De Muro (Università degli Studi di Roma Tre). Discussant: Patrizia Sentinelli (Altramente).

3 febbraio 2012, ore 11,00-13,00: Aula C 4
Contraddizioni dello sviluppo in Africa.
Relatore: Mariano Pavanello (Università di Roma “Sapienza”). Discussant: Francesca Lulli (Antropologa).

23 febbraio 2012, ore 11,00-13,00: Aula C 4
L’economia morale dell’Islam in Africa.
Relatore: Adriana Piga (Università di Roma “Sapienza”).

1 marzo 2012, ore 11,00-13,00: Aula C 4
I modelli della decrescita, valorizzazione differenze, pop economy.
Relatore: Loretta Napoleoni (Economista). Discussant: Martina Giuffrè, (Antropologa)

19 aprile 2012, ore 11,00-13,00: Aula C 4
Megalopoli e sovrappopolazione urbana.
Relatore: Dora Francese (Università di Napoli Federico II). Discussant: Andrea Masullo (Università di Roma “Sapienza”).

Promuovono il progetto: Associazione ALTRAMENTE e LaborACT Onlus