Laboratorio di filosofia

Scuola di filosofia: motivazione

Mentre si moltiplicano gli eventi riguardanti la filosofia (festival, convegni etc.), diminuisce l’attività diffusa del fare filosofia, quella che ha a che fare con il desiderio di capire e di comunicare quello che si è capito, di condividerlo con altri. Insomma mentre il desiderio di capire è donativo, cioè ha il carattere di produrre sforzo, la filosofia che si propina tende ad avere il carattere di passività: si riceve, ma non si elabora, non si produce.

Questo sembra l’atto mancante. Quello fondamentale. L’altro è quello di mantenere l’esercizio, cioè vivo lo spirito critico.
Di qui l’idea di una scuola che sia insieme luogo di esercizio e di elaborazione.

Criteri

  • partire da sé: la filosofia deve rispondere ad esigenze e non essere dettate dall’esterno, gli autori eventualmente si scelgono, si studiano e si approfondiscono in funzione degli interessi di chi fa filosofi
  • critica al principio di autorità: presumiamo di essere svincolati dal principio di autorità perché possiamo accedere a più fonti di informazione, ma è proprio la teorica infinità di notizie e nozioni che svuota di significato. Il principio di autorità ora è nella pubblicità, nella reatività del messaggio.
  • L’autorità è data dalla banalità.
  • non lezioni, ma proposte: gli approfondimenti e le letture nascono dalle necessità del gruppo.
  • neanche propriamente caffè filosofico, perché pur avendone alcune caratteristiche, è meno casule nella partecipazione e vuole essere più continuativo nella ricerca.

E può anche utilizzare forme diverse (lezioni, seminari, caffè, interventi esterni, conferenze) qualora se ne avverta la necessità. Può esserci anche la possibilità di sottogruppi più omogenei per preparazione o per tematiche.

La discussione, nei caffè o in luoghi non convenzionali, è pratica giunta fino ai giorni nostri. A riscoprire la bellezza dei Café Philo fu, nel 1992, il filosofo francese Marc Sautet. Luogo di dibattito il Café des Phares a Parigi nei dintorni di Place de la Bastille. Sulla scia di Sautet, ad oggi, sono circa 170 i Café Philo in Francia e 80 in diversi paesi del Mondo.

L’odierno caffè filosofico, inteso come libero scambio di opinioni, ha uno schema preciso. I temi del dibattito, possono essere i più svariati e spesso seguire canoni non convenzionali. Importante è la funzione del moderatore, il quale avvia la discussione e gestisce il dibattito, spostandolo, a volte, su diversi fronti.

È essenziale, all’interno della discussione, fare interventi argomentati, rispettare il proprio turno e le opinioni altrui. Ogni partecipante, inoltre, è libero di prendere la parola e i presenti devono prestare ascolto senza interrompere. In genere, la durata di ogni singolo intervento è di circa 3 minuti.

Scuola di Filosofia: Una palestra per non perdere l’allenamento (e per una pratica di pensiero e comunicazione).

Informazioni

Incontri di pratica filosofica guidati dalla prof.ssa Patrizia Politelli, docente di filosofia e councelor trainer

Tutti i giovedì 19:30 – 21 con aperitivo biologico per un modulo di 6 ore o se richiesto di 12 ore.

per un numero minimo di 6 persone e massimo di 15.

Costo 60 euro per un modulo.