“Il libro degli esseri immaginari” di Jorge Luis Borges

Recensione di Livio Ciappetta.

Una ricerca storica profonda, racconti intrisi delle inquietudini degli esseri umani, sempre sapientemente equilibrate dalla sottile vena ironica che accompagna il lettore in ogni pagina. Un libro da portare con se, da leggere di fronte ai tanti simboli che l’umanità ha lasciato nelle facciate delle chiese, nei libri antichi, o cercando di imitare e parafrasare la natura.

Ho letto del Golem e dei demoni ebraici osservando la sinagoga dall’alto del Gianicolo; ho letto dell’Idra di Lerna e del Minotauro di fronte ai templi pagani del Tusculum. Le centinaia di esseri immaginari descritti da Borges, che attinge all’antichità classica e alle tradizioni millenarie di genti e culture di tutto il mondo, tracciano una sorta di guida mitologica per decifrare le tracce che società e culture diverse e distanti nei secoli hanno lasciato al loro passaggio, animando timori o speranze, per la vita terrena o l’aldilà. Quanti tra loro infatti celavano promesse di guarigione, come le miracolose ceneri della Fenice, o la Mandragora dalle proprietà lassative, o ancora l’Anfisbena, il mitico serpente di cui già Plinio decantava le proprietà curative. Gli stessi miti fondativi della medicina affondano le loro radici in Chirone, il più giusto tra i centauri, che avrebbe insegnato la sua arte ad Esculapio. Immagini terrifiche o salvifiche, in cui una natura bizzarra e poliforme si fonde all’immaginazione dell’uomo, generando un’infinita varietà di forme e sembianze di straordinaria suggestione.

Spesso si dice che il libro sia un buon compagno di viaggio. Consiglierei ad ogni serio lettore di portare sempre con se una copia di questo, da usare come un insolito ma efficacissimo atlante dei pensieri più reconditi dell’animo umano. Fortunati quelli che sulla loro strada incontreranno uno gnomo, termine coniato nel ‘500 dal medico e alchimista svizzero Paracelso, che attribuiva a questi rozzi nani la gnosis, la conoscenza, in particolare di sapere dove si trovavano i tesori nascosti.  Guai a chi invece si imbatterà nelle urla della banshee, che nella tradizione demonolgica scozzese di Sir Walter Scott erano segno di grave sventura. Ma non temete. Il libro degli esseri immaginari vi insegnerà ad affrontare ogni sorte, sotto qualsiasi sembianza essa si presenti.

Immagine Book reading di UnDraw.com