Filastrocche tocche
Di Roberto Musacchio, in collaborazione con Mara.
La zanzara Zagaglia
ronza, non raglia.
Sulla testa le pende una taglia.
Lei lo sa e lesta se la squaglia.
Orazio bello cavallo,
il sabato sera non si perde un ballo.
Se in balera incontra un ciuccio,
lui gli fa: “piacere cavalluccio”.
Quando poi arriva il mattino,
Orazio diventa marino.
Io sono il maiale Pasquale,
sono rosa e peso più di un quintale.
Domenica in chiesa ho visto un cardinale,
che mi somigliava tale e quale.
Mi chiamo Mimì l’elefante.
Di mestiere faccio il cantante.
Se c’è una festa danzante,
mi vesto tutto elegante.
So Romeo, er mejo gatto.
Il mio rione è un po’ coatto.
Se il cane mi bulleggia, io mi batto.
Si, lo so, sono proprio matto.
Sono Johnny il cormorano.
Sfido a gara l’aeroplano.
Si, lo so, io vado più piano,
e lo saluto con la mano.
Sono la mucca Carolina.
Faccio il latte ogni mattina.
Fresco fresco per i bambini.
Ai grandi faccio pure i cappuccini.
Io sono Marcello, pesce martello.
Nel mezzo del mare amo nuotare.
Se incontro lo spada lo sfido a duello.
Senza farsi male, solo per giocare.
Disse il grillo all’armadillo:
“fai da coscienza a Zerocalcare?”
Io Pinocchio lo facevo studiare.
Sono lavori duri ma qualcuno li deve fare.
Sono Ercolina, operaia di fatica.
Nera e piccolina, io sono una formica.
Quando stacco da lavorare
con le amiche vado a giocare.
Sono Antonio il formichiere,
di mestiere cameriere,
quando finiscono di desinare
con la lingua vado a spazzare.
L’ippopotamo Costanza
ha la passione per la danza.
Scarpette e tutù rosa, con eleganza
volteggia lei e la sua panza.