Come sconfiggere la paura

Genesi, storia, risposte culturali e politiche
Coordinato da Graziella Mascia

Siate certi, principi e prelati,
che i caymans saranno presi,
e anche i vagabondi e le vagabonde,
se saranno battuti con corti bastoni dai grossi nodi;
allora saranno guariti dai loro mali e fuggiranno via dalla nostra regione

(Ballata del XIV secolo)

Nonostante la distanza temporale che ci separa da quell’epoca, possiamo dire che nelle nostre società è ancora ben presente l’idea che la marginalità sia una condizione da condannare, perseguire e punire.

Nei nostri paesi si crede ancora di poter emarginare e reprimere coloro che un tempo si chiamavano miserabili, e che ora si chiamano poveri e migranti. Sono questi i nuovi nemici, i fantasmi verso cui indirizzare tutte le nostre paure e i nostri rancori. Per questo hanno molto successo le politiche della cosiddetta tolleranza zero, in nome della sicurezza.

L’uso mediatico ed elettorale della percezione di insicurezza che attraversa le nostre città, da parte dei nostri governanti, consente di guadagnare consensi, distogliendo allo stesso tempo l’attenzione dai problemi veri. Ma l’effetto di queste politiche è anche un effetto domino, cioè quello di alimentare nuove paure e aggressività, moltiplicando così l’insicurezza percepita. Così, è facile perdere di vista le culture e i diritti fondamentali che stanno alla base di una convivenza civile, abdicando la soluzione ad una legislazione repressiva.

Tuttavia, è legittimo chiedersi: c’è solo un uso strumentale, nella diffusione e nella moltiplicazione delle nostre paure? O non è legittimo avere paura, a fronte degli sconvolgimenti economici, politici, sociali, ambientali che caratterizzano la nostra epoca? E la vertigine da “invasione”, determinata anche dal ritmo con cui il nostro paese è stato attraversato dal fenomeno migratorio, non è indicativo di uno shock collettivo che parla d’altro? L’Europa si è sempre trovata al centro della storia, ma ora il vecchio continente rischia di essere scavalcato da giovani potenze, India, Cina.., e i suoi cittadini sembrano in preda a una sindrome depressiva e di invecchiamento non solo demografico.

Dove cercare, dunque, le risposte possibili: nei grandi temi mondiali o nelle esperienze di vita quotidiana? Obiettivo del corso è quello di offrire un apparato storico-critico che permetta di comprendere quanto avviene oggi intorno a noi, individuando alcuni elementi indicatori dei possibili sviluppi futuri. Nell’ambito di un quadro più generale, si sceglie di intervenire in particolare sulle paure nelle aree urbane, per individuare da questo punto di vista le chiavi di lettura della realtà, e provare ad ipotizzare le risposte possibili da parte della politica e delle istituzioni.

E’ indirizzato ad amministratori locali, operatori sociali, studenti universitari. Saranno fornite indicazioni bibliografiche e materiale di approfondimento. Si utilizzeranno contributi video, e metodologie interattive. È prevista una verifica alla fine del corso.

Programma

Giovedì 7 ottobre 2010 Ore 16 – 19

introduzione al corso: Graziella Mascia
Saluto dell’Assessore alle Politiche Culturali della Provincia di Roma – Cecilia D’Elia

1. Le paure individuali e le paure collettive

Ore 16.15 – 17.00 Relatore : Pierpaolo Leschiutta
La storia della paura, la paura nella storia le paure collettive: dalla fine del mondo a Satana e i suoi emissari: ebrei, musulmani, la donna;
le paure individuali. Ciascuno ha una sua paura? diversità di genere nelle paure
17.00 – 17.15: intervallo
17.15 – 18.00: Le risposte culturali alle paure individuali e collettive
18.00 – 18.45: discussione plenaria
18.45 – 19.00: Di che cosa ho paura? Gli studenti sono invitati a elaborare un lavoro contenente spunti autobiografici (saggio, una foto, un collage, ecc.), che verrà discusso il giorno successivo

Venerdì 8 ottobre – Ore 16 – 19
Ore 16.00 – 18.00 Gioco di ludopedagogia con Vanessa Turri e Dario Mavilia: i discenti discutono il loro elaborato
ore 18 – 19 Relatrice: Sabina Morandi
E’ legittimo avere paura? le grandi pure collettive nel XX secolo: guerre, febbre spagnola; bomba atomica; AIDS; mucca pazza; terrorismo; il buco dell’ozono; terremoto e Tsunami; cibi geneticamente modificati; la recessione economica; SARS, influenza suina.

2. La costruzione dell’incertezza e della paura oggi

Sabato 9 ottobre – Ore 10.00 – 14.00
Ore 10.00 -12.00 Relatore: Alfonso Gianni
La crisi economica e la perdita di sicurezza sociale
Ore 12.15 – 14.00 Relatori: Enrico Sarnelli – Sunday Blessing
Il nemico come diverso – Le paure dei migranti

giovedì 14 ottobre Ore 16.00 – 19.00
Relatori: Angelo Petrella – Carla Pasquinelli
La violenza reale e l’insicurezza percepita

3. L’uso politico della paura: la creazione del consenso attraverso l’appagamento delle aspettative di sicurezza

venerdì 15 ottobre – Ore 16.00 – 19.00
Ore 16.00 – 17.00 Relatore: Piero Sansonetti
Costruzione e decostruzione delle notizie attraverso parole e immagini Le paure sulla scena: brani da film
Ore 17.15 – 1900 Relatori: preside Mario Morcellini – Piero Sansonetti
Sbatti il mostro in prima pagina

Sabato 16 ottobre – Ore 10 – 14
Relatore: Francesco Romeo
Dai decreti sicurezza alla difesa fai da te
Relatore: Clara Gallini
Le porte, le chiavi, gli scanner

4. Come sconfiggere la paura: le risposte possibili

giovedì 21 ottobre – Ore 16 – 19
Relatore: Il Duka
La libertà di creare e l’uso degli spazi

venerdì 22 ottobre – ore 16 – 19
Relatore: Sandro Medici
le risposte delle istituzioni

Sabato 23 ottobre – Ore 10 – 14
Relatore: Giyasettin Sayan (deputato di Berlino)
le risposte possibili: la città che vogliamo
Relatori: Pierpaolo Leschiutta – Enrico Sarnelli

Verifica finale del corso.

Informazioni

Il corso è gratuito e si avvale del contributo finanziario della Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali.

Si svolge in via Goito 35/b – Roma – c/o Associazione Centofiori

È organizzato in collaborazione con la Facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università di Roma “La Sapienza”.