“Chiamami Giulietta” di Vichi De Marchi

Il 16 gennaio 2025, le classi 1° A e 1° B della scuola L. Pavoni dell’I.C. Laparelli, a conclusione del laboratorio di lettura condotto da Carla Colussi, libraia, cantastorie e infaticabile promotrice della lettura e nell’ambito del ciclo di presentazioni di Pezzettini – Festa della Lettura a Torpignattara, hanno incontrato Vichi De Marchi, autrice del libro “Chiamami Giulietta” (Feltrinelli) e ne hanno discusso insieme.

Questo è il resoconto di Emilia Ciaramaglia, in servizio civile presso Altramente.

Laboratorio di lettura ad alta voce

Carla Colussi, libraia girovaga e narratrice di storie, coordina e guida il laboratorio di lettura presso l’I.C. Laparelli di Roma, nel cuore di Torpignattara.

Ho avuto il piacere di intervistarla e, in primis, le chiedo con quale criterio sceglie i libri che propone ai suoi laboratori. Carla mi risponde: “Non tutti i libri sono letteratura e non tutti i libri sono funzionali al ragionamento critico”. Le chiedo anche cosa vuol dire leggere ad alta voce ad un gruppo classe: “La lettura deve essere fatta dall’adulto competente perché sia funzionale e affinché abbia una buona ricaduta sul gruppo classe. È un’attività calmante e potenzia l’incremento lessicale, stimola il confronto di idee e la fantasia.”

Preparazione del progetto

Chiamami Giulietta è il libro scelto per questo laboratorio, le è stato proposto da Patrizia Sentinelli, presidente dell’associazione Altramente, all’interno della scuola Laparelli. Carla mi confessa: “Anche se non conoscevo il libro, mi sono fidata ciecamente di Patrizia“.

Il progetto è destinato a due classi delle medie inferiori, la 1° A e la 1° B.

Prima di incontrare i ragazzi e le ragazze delle due classi, Carla legge il libro due volte e prepara l’impostazione del lavoro. Nell’ultima fase di preparazione, quella tecnica, divide la lettura dei capitoli a seconda del numero degli incontri che in totale saranno dodici.

Carla, già al primo incontro, è entusiasta perché le classi non conoscono il romanzo e questo aiuterà a non avere preconcetti durante la lettura.

Durante il primo incontro Carla stampa due fotocopie grandi della copertina e chiede ai ragazzi e alle ragazze: “Che parole vi ispira questa copertina?”.

La copertina di un libro è importante perché proietta quello che il libro racconterà. Le risposte dei ragazzi, infatti, sono parole che si ritrovano nel libro: paura, coraggio e viaggio.

La trama

La storia è ambientata in provincia di Belluno, verso la fine degli anni Trenta. Maria è una giovane ragazza di dieci anni, intelligente e vivace, che ama studiare. Proviene da una famiglia povera e il suo destino è già segnato: dovrà prestare servizio come domestica nelle abitazioni di famiglie benestanti per aiutare i genitori e i fratelli. A dodici anni inizia il suo apprendistato, di casa in casa, per imparare a stare “sotto padrone”: bisogna ubbidire, chinare la testa, essere umili. Comincia così a spostarsi sempre più lontano; prima a Roma dove avrà un difficile rapporto con i figli della famiglia, poi a Milano. Il tutto sullo sfondo della Seconda guerra mondiale che avanza. Una tappa dopo l’altra, Maria conquisterà la propria libertà e sceglierà di fare la partigiana. “Giulietta” sarà il suo nome di battaglia.

Figura 1. Copertina del libro

Gli incontri e le attività

Carla inizia a leggere i primi due capitoli senza interruzione. “La lettura interrotta fa morire la storia” mi dice Carla. Le uniche interruzioni che ritiene necessarie sono quando ci sono parole difficili o quando vengono raccontate delle situazioni particolari. Carla, infatti, consiglia ai ragazzi di aspettare la fine della lettura per eventuali domande o richieste e soprattutto per avere un confronto su quanto letto.

A metà degli incontri (dopo circa cinque capitoli) quando la protagonista inizia ad emergere, Carla propone la prima attività del laboratorio: chiede alle classi di dire qualcosa alla protagonista Maria, per tirarla su di morale perché affronta un periodo difficile. All’interno di cartoncini a forma di nuvolette le classi scrivono un messaggio di conforto per la protagonista.

La seconda e ultima attività vede la preparazione di domande da fare all’autrice Vichi De Marchi per l’ultimo incontro dove anche lei sarà presente.

Una volta raggruppate le diverse domande in tipologie, vengono scritte e incollate su dei cartelloni che verranno poi donati all’autrice il giorno dell’incontro, il 16 gennaio.

Verso la fine della nostra chiacchierata chiedo a Carla di lasciarmi un commento su questo laboratorio. “Sono rimasta davvero entusiasta erano circa 20 studenti a classe, incontrati separatamente in collaborazione col docente di turno. Ho notato che l’ascolto è stato attivo e attento. Qualcosa sono sicura che è arrivato a tutti. I ragazzi sono intervenuti con tante domande”.

Durante l’ultimo incontro Vichi De Marchi ha spiegato alle classi che voleva fortemente raccontare la vita delle bambine di quell’epoca ispirandosi alla storia di Tina Merlin, un’ex giornalista italiana ed ex partigiana con una storia infantile simile. Il romanzo vuole raccontare la storia delle bambine costrette a lavorare.

Le parole di Matilde, Toka e Lucrezia, alunne della 1° A

Oltre a Carla ho avuto il piacere di parlare del laboratorio anche con tre ragazze della 1° A: Matilde, Toka e Lucrezia. Ho posto loro le seguenti domande:

  • Quali parole vi ha suscitato il libro durante le letture?
    Il libro, fin da subito, mi ha trasmesso tristezza, paura ma anche tanto coraggio!” – Matilde.
  • Come si è svolto il laboratorio?
    “All’inizio degli incontri facevamo un riepilogo delle letture precedenti poi leggevamo fino alla fine dell’ora. Carla ci spiegava le parole più difficili”. – Matilde.
  • Cosa avete chiesto all’autrice?
    Io le ho chiesto perché sceglie il nome Giulietta e quale fosse stata la sua ispirazione per il libro”. – Matilde.
    “Io le ho chiesto se può fare il seguito del romanzo, Chiamami Giulietta 2! – Toka.
    “Una nostra compagna le ha chiesto se il libro rispecchia un momento della sua vita.” – Lucrezia.
  • Cosa avete scritto nelle nuvolette?
    Abbiamo scritto le emozioni di Maria. – Matilde.
  • Cosa vi hanno lasciato il laboratorio e il libro?
    A me è piaciuto tantissimo, ho dato anche un voto al libro: 9! – Toka.
    “La protagonista è gentile e mi è piaciuta la storia d’amore tra Maria e Gabriele”. – Lucrezia.
    “Il libro mi ha fatto riflettere. Mi è piaciuta anche la scelta di rivelare il nome Giulietta per l’ultimo”. – Matilde.
Figura 2. da sinistra Vichi De Marchi insieme a Carla Colussi
Figura 3. La classe 1º A (da sinistra) Carla Colussi, Vichi De Marchi e Patrizia Sentinelli
Figura 4. I cartelloni delle domande elaborate dalla classe

di Emilia Ciaramaglia, civilista presso Altramente – scuola per tutte e tutti.